di Claudia Viggiani

«Roma non è una città come le altre.
È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi»
Alberto Sordi

Lo diceva Alberto Sordi, romano vero e amante appassionato della sua città: Roma è un grande museo, il più grande museo del mondo. Per concezione, natura, per storia, per testimonianze secolari di un’arte assoluta e per la bellezza che si trova ovunque, raccolta entro i confini del suo stesso nome. Roma è la storia e l’arte in forma di città. È un’immensa testimonianza materiale del suo passaggio attraverso i millenni. Quando qualcuno pensa a Roma, pensa a centinaia e migliaia di strade, aree archeologiche, chiese medievali, edifici rinascimentali, pitture, affreschi, mosaici, campanili, colline, parchi, architetture contemporanee e musei antichi e nuovi.

Mercati di Traiano e Torre delle Milizie, Roma

Mercati di Traiano e Torre delle Milizie, Roma

La parola Museion (dal greco μουσείον, il tempio delle muse) in età ellenistica indicava un istituto culturale fatto costruire da Tolomeo ad Alessandria d’Egitto, per accogliere saggi, scienziati e letterati, che potevano così confrontarsi sui temi da loro conosciuti. Nel Quattrocento, il termine museo è stato ripreso dagli umanisti per indicare le zone dove i governanti raccoglievano gli oggetti d’arte, antichi, moderni e altri manufatti differenti come i naturalia e i mirabilia, rari ed eccellenti prodotti creati dalla natura e dall’uomo. Dal Cinquecento, i viaggiatori e gli studiosi raggiungevano terre straniere per approfondire le loro conoscenze, soprattutto attraverso la visita alle città, ai siti archeologici e ai musei, privati e pubblici, ai quali, in seguito alla Rivoluzione francese, l’accesso divenne un diritto garantito a ogni uomo. In tempi brevi i musei sono diventati il simbolo delle nazioni, l’emblema della loro cultura e la manifestazione del loro passato perché conservano al loro interno tutte le opere che a Roma invece sono dislocate sul territorio o nel luogo d’origine, vale a dire in quello al quale erano destinate e per il quale furono concepite e realizzate. Il museo è dunque un luogo di protezione e fruizione dei beni culturali di una nazione. E visto che a Roma molti di questi sono inamovibili perché tuttora parte del contesto urbano, oppure conservati in chiese e palazzi, si deve cominciare a considerare tutto il patrimonio della città come se fosse esso stesso un museo in parte a cielo aperto. I musei catalizzano quasi tutta l’attenzione di coloro che viaggiano essendo divenuti nei secoli i luoghi della cultura di alcune metropoli, quali Parigi, Londra, Città del Vaticano, Taipei, Washington, San Pietroburgo, New York. In queste città, che hanno i musei più visitati della terra, nonostante i reperti siano tutti decontestualizzati, mancano però altre caratteristiche, come le aree archeologiche di notevolissima importanza o le chiese colme di capolavori d’arte assoluti, che al contrario contraddistinguono Roma.

Palazzo della Civiltà, EUR, Roma

Palazzo della Civiltà, EUR, Roma

A Roma si può passeggiare per ore senza entrare in un museo a pagamento e trovare opere di scultura antica, di pittori di epoca romana, bizantina, longobarda; si possono ammirare meraviglie databili dal medioevo all’epoca barocca, realizzate da Pietro Cavallini, Jacopo Torriti, Pinturicchio, Filippino Lippi, Michelangelo Buonarroti, Raffaello, Caravaggio, Pietro da Cortona, Gian Lorenzo Bernini, Borromini oppure ci si può trovare inaspettatamente davanti a opere d’arte contemporanea esposte in musei progettati dai più grandi architetti italiani e stranieri viventi. Tutta l’area archeologica centrale, il Foro Romano e i Fori imperiali, da poco riuniti in un unico percorso di visita, è parzialmente visibile anche dall’esterno, così come molti reperti antichi si possono incontrare sulle strade consolari tra le quali la celebre Via Appia antica.
A Roma si può inoltre camminare in quartieri, quali il Coppedè e l’EUR, concepiti a tavolino nei secoli più recenti. Per non parlare poi dei lavori di ingegneria, delle creazioni urbanistiche e delle architetture antiche e moderne, ammirabili anche solo dall’esterno: dal Colosseo agli acquedotti, alle colonne onorarie di Traiano e Marco Aurelio, al circuito delle Mura aureliane con le maestose porte; dalle mostre delle fontane, come quella dell’Acqua Paola al Gianicolo o quella di Trevi, fino a piazza di Spagna con la Scalinata che conduce a Trinità dei Monti. Poche città hanno resti antichi e manufatti celeberrimi posti uno accanto all’altro: il Tempio di Ercole Vincitore, il Tempio di Portunus, l’Arcus Divi Costantini o di Giano, la Bocca della Verità nella chiesa di Santa Maria in Cosmedin. E ancora le ville storiche, con i loro parchi e tutte le costruzioni moderne, dalla Moschea alla Nuvola di Massimiliano Fuksas fino all’Auditorium del Parco della Musica di Renzo Piano.

Piazza Navona, Roma

Insomma Roma non è una città qualunque, ma molto di più e merita un’attenzione notevole, un monitoraggio continuo dei suoi luoghi e una pubblicità senza tregua soprattutto all’estero. Uno storico dell’arte, un appassionato della cultura, uno studioso, un estimatore del bello possono desiderare solo di vivere qui e vedere la loro città celebrata nell’universo. Roma dovrebbe diventare la più acclamata impresa produttrice di benessere per l’umanità e trattata come tale, con una pianificazione delle politiche di comunicazione adeguata. Roma e i suoi splendori sparsi ovunque stupiscono quando meno te lo aspetti. Roma e il suo secolare sovrapporsi di testimonianze e di memorie accessibili a tutti. Roma e la sua universalità, la sua vocazione cosmopolita. È bello immaginare di poter creare una nuova professione, quella di “ambasciatore” di Roma nel mondo. Così si potrebbe esportare la passione per ciò che ci appartiene di più: un patrimonio molecolare, genetico, quello dell’abitudine al sublime e alla manifestazione dell’eccelso. Roma è ospitata in un territorio unico che l’ha resa così importante da essere ambita ed eletta a residenza dei potenti che l’hanno poi trasformata in un luogo speciale, senza eguali su questo pianeta. Roma è il museo di sé stessa, è il museo per eccellenza e come tale bisogna cominciare a considerarla.